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Come segnalato dal Sole 24 ore nell’articolo “Mozzarella di Bufala Dop, boom di falsi sulle piattaforme di e-commerce“, si sta diffondendo un’inquietante tendenza tra gli e-commerce, gli store online e le piattaforme di vendita alimentare: sempre più commercianti vendono mozzarelle di latte vario spacciandole come mozzarelle di bufala DOP.
I dati arrivano dal Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP che nei mesi scorsi ha creato con le forze dell’ordine e l’Ispettorato per il controllo della qualità e la repressione delle frodi del MIPAAF una task force per combattere le frodi on line. Si parla di 1.218 controlli sul web effettuati nel corso del 2019, con una crescita del 45% rispetto al 2018 in un panorama di piattaforme che comprende giganti dell’e-commerce (Alibaba, Ebay e Amazon) e dei social network (Facebook e Instagram).
Considerando questi numeri, diventa fondamentale dunque rivolgersi solo ad e-commerce alimentari fidati e garantiti per comprare mozzarella di bufala online. Abbuffa controlla e certifica tutti gli squisiti prodotti di latte di bufala del suo catalogo per assicurare ai suoi clienti solo la qualità più alta ed i prodotti più sani e sicuri.

Indice degli argomenti
I tipi di contraffazioni delle mozzarelle di bufala DOP
Iniziamo col chiarire un punto: con denominazione di origine protetta, nota con l’acronimo DOP, si indica un marchio di tutela giuridica della denominazione che viene attribuito dall’Unione Europea agli alimenti le cui peculiari caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti.
Questo non riguarda solo le caratteristiche climatiche o naturali del territorio, ma anche tutte le tecniche di lavorazione artigianale che rendono il prodotto inimitabile. Eventuali sanzioni non sembrano scoraggiare gli imitatori: non ci sono dubbi sul valore aggiunto che conferisce la certificazione ad un prodotto, maggiorandone costo e pregio.
La truffa più frequente in relazione alla bufala campana ha riguardato l’utilizzo improprio del marchio “Mozzarella di Bufala Campana” con prodotti che semplicemente evocavano il formaggio fino a imitazioni o episodi più gravi di contraffazione del marchio stesso e del prodotto. Delle 18 operazioni congiunte con l’ICQRF e le forze di polizia, il 61% (11 casi) è partito dal monitoraggio del web.
Complessivamente nel corso del 2019, sono stati effettuati invece 3.315 i controlli del Consorzio sulla mozzarella di bufala campana DOP, sia in Italia che all’estero.
Come riconoscere la vera mozzarella di bufala campana DOP da quella contraffatta
Purtroppo, non esistono differenze visive tra una Mozzarella di Bufala Campana Dop e una semplice mozzarella di latte di bufala. Occorre quindi prestare grande attenzione ad una serie di elementi ben precisi.
- Il confezionamento deve essere effettuato nel caseificio di produzione o davanti al cliente nel caso in cui si tratti del punto vendita aziendale. Le mozzarelle di bufala DOP vanno confezionate in apposite buste di plastica alimentare che riportino il bollino del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana DOP e devono essere immerse nel liquido di governo, per preservarne tutte le caratteristiche organolettiche. Come abbiamo infatti detto in precedenza, il miglior metodo di conservazione della mozzarella di bufala consiste nel tenere il prodotto a temperatura ambiente nel suo liquido di governo. La temperatura ideale di conservazione della stracciatella di bufala si aggira invece tra i 6 e gli 8° C
- Deve essere presente, al momento dell’acquisto, il marchio DOP giallo e rosso e quello del Consorzio di tutela sulla confezione
Come verificare se non posso guardare la confezione?
Potrebbe capitare di non essere in grado di effettuare questo controllo sulla confezione: potremmo trovarci di fronte a una mozzarella servita al ristorante. In tal caso, come fare? Basta ricordarsi che la mozzarella di bufala DOP deve essere obbligatoriamente prodotta con latte fresco: se addentandola o sottoponendola alla leggera pressione di una forchetta risulta troppo asciutta all’interno e non bella succosa, con il latte che fuoriesce, la produzione potrebbe essere avvenuta con latte congelato. In quel caso, non si tratterebbe della mozzarella certificata.
D’altronde anche Totò in “Miseria e Nobiltà” aveva risolto così il dilemma di come riconoscere una vera mozzarella. Nella scena del cappotto, infatti, Don Pasquale il fotografo raccomanda a Felice Sciosciammocca: «Assicurati che sia buona. Prendila con due dita premi la mozzarella se cola il latte te la pigli, se no desisti».
Da non trascurare poi la freschezza della mozzarella: ad ogni boccone deve“stridere” tra i denti. Inoltre, deve essere bianco perla e non presentarsi secca, di colore bianco opaco: in quel caso non sarebbe più freschissima. Attenzione anche se la pellicina che la ricopre, viene via molto facilmente o se la superficie della fetta presenta delle alveolature: sono segnali di un prodotto non fresco.
Altro elemento che sarebbe preferibile tenere d’occhio, per accentuare il gusto della vera mozzarella di bufala campana, è la pezzatura. Il formato ideale si aggira infatti tra i 250 e i 300 grammi, mentre per la treccia è indicato non spingersi oltre il chilo. La lavorazione infatti tende ad asciugare il formaggio: trecce grandi hanno al loro interno meno liquido e tendono ad avere una struttura più compatta, meno piacevole al gusto.
Se vuoi gustare la vera Mozzarella di bufala campana certificata non aspettare: cerca nel catalogo di Abbuffa. Te la porteremo a casa in tutta Italia in sole 24/48 ore dalla spedizione!

