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Treccia, zizzona di Mondragone, bocconcini, figliata: in qualunque formato la nostra amatissima mozzarella di bufala è un cibo sano e delizioso. Ma si può consumare durante la gravidanza?
In questo articolo ti spiegheremo perché sì, si può assolutamente mangiare la mozzarella di bufala in gravidanza (lo sapevi che fa bene alla salute?) e quali formaggi ed alimenti è invece bene evitare e perché.
L’alimentazione in gravidanza è infatti un argomento molto importante e molto complesso: le future mamme devono prestare particolare attenzione a cosa mangiare, a quali alimenti evitare e quali favorire. In questa fase delicatissima, alcuni cibi “vietati” possono infatti favorire intossicazioni alimentari, toxoplasmosi o infezioni. I più accorti ricorrono ad uno schema o ad una tabella per individuare i componenti di un’alimentazione corretta, ma noi siamo dell’idea che in dolce attesa basti attenersi ad un menù sano ed equilibrato, che non escluda alimenti importanti e ricchi di nutrienti.
Per approfondire non dimenticare di leggere anche la nostra guida su come mangiare ricotta in gravidanza.
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La mozzarella di bufala in gravidanza: si può mangiare?
Riguardo alla propria alimentazione, molte future mamme sono giustamente piuttosto attente e preoccupate: è frequente che cerchino informazioni e si domandino se è possibile consumare mozzarella di bufala in gravidanza. La risposta a questa domanda è nella disciplinare che regola la produzione di mozzarella di bufala campana DOP. Questa stabilisce infatti che si possa utilizzare solo latte di bufala fresco e intero pastorizzato, entro e non oltre le sessanta ore dopo la mungitura. Per abbattere la carica batterica presente nel latte bufalino e vaccino, è infatti necessario che questo sia sottoposto al processo di pastorizzazione. La disciplinare, nella parte relativa alla coagulazione del latte, afferma che basta riscaldarlo a 330° C prima di aggiungere il caglio di vitello per sterminare eventuali batteri pericolosi per la gestante e per il feto. Le donne in dolce attesa possono quindi stare tranquille: mangiare mozzarella di bufala in gravidanza è possibile e non comporta rischi, ma solo se la mozzarella è DOP e prodotta secondo gli standard di controllo del Consorzio di tutela.
La bufala fa bene alla salute: valori nutrizionali e proprietà
Come dicevamo, non solo si può consumare mozzarella di bufala in gravidanza, ma potrebbe addirittura essere consigliato farlo. Questo formaggio fresco è infatti un alimento ricco di nutrienti e molto sano: possiamo addirittura dire che può far bene alla futura mamma e al feto.
Grazie alle caratteristiche del latte bufalino, la mozzarella presenta una maggiore concentrazione di proteine e grassi, a cui si aggiungono calcio e fosforo, che insieme coprono in percentuale quasi la metà della dose giornaliera raccomandata per ogni individuo. Nonostante ciò, questo formaggio fresco rimane leggero e facilmente digeribile: il colesterolo della mozzarella di bufala è infatti contenuto, così come il suo lattosio. Il colesterolo si concentra infatti maggiormente nei formaggi stagionati e prodotti con altre varietà di latte, perché contenenti una minore percentuale di acqua. Non è tuttavia un formaggio adatto a chi soffre di forti intolleranze al lattosio.
Ricca di vitamine (A, E, D e quelle del gruppo B ovvero B1, B2 e B6) la bufala campana è un formaggio sano. Le calorie della mozzarella di bufala si attestano infatti sulle 240 kcal per 100 g (lo sapevi che può essere consumata anche in diete ipocaloriche?).
Questo formaggio di bufala è poi ricco di sali minerali, preziosi per le ossa e importanti per la regolazione di reazioni chimiche necessarie al funzionamento dell’apparato nervoso e cardiocircolatorio. Fondamentale, ad esempio la presenza di Niacina e Riboflavina nella mozzarella di bufala: le due sostanze, insieme alla Vitamina A ed E, proteggono l’organismo dai radicali liberi causa di invecchiamento. Per una futura mamma è davvero un toccasana.
Che alimentazione seguire in gravidanza? Gli alimenti da scegliere e quelli da evitare
Cosa mangiare dunque in gravidanza? Mai come nei nove mesi in cui si fa crescere un bambino nel proprio corpo occorre seguire una dieta corretta, completa di tutti i macro e micro nutrienti e variata sia dal punto di vista qualitativo che da quello quantitativo. Non bisogna inoltre dimenticare che una donna incinta deve sostenere il fabbisogno metabolico della gravidanza e quello dello sforzo fisico richiesto per mantenere una normale attività fisica: aumenta quindi notevolmente il suo fabbisogno energetico.
Una dieta sana e bilanciata in gravidanza, che porti al feto tutti i componenti nutritivi necessari al suo sviluppo, comprende:
- proteine (carni rosse, pollo, pesce, legumi)
- carboidrati (cereali, pane, pasta, riso)
- latte e derivati (formaggi)
- frutta
- verdura
Esistono invece alcuni cibi che durante la gravidanza possono mettere a rischio la gestante e il bambino. Meglio evitare quindi:
- pesce crudo, in particolare i crostacei
- piatti cucinati con uova crude o poco cotte
- succhi di frutta non pastorizzati
- germogli crudi, in particolare quelli di erba medica
- formaggi molli non pastorizzati
- latte non pastorizzato e alimenti a base di latte non pastorizzato
- fegato
- integratori, tisane e tè a base di estratti vegetali
- pesce che potrebbe contenere un’alta quantità di mercurio, come il pesce spada e lo sgombro
- pesce, carne e hot dog crudi o non ben cotti
- paté e salse a base di carne o pesce affumicato non confezionate, in vendita in gastronomia o nel banco frigo del supermercato
Quali formaggi evitare durante la gravidanza e perché
Consumati con regolarità e nelle giuste dosi, i formaggi, il latte e i suoi derivati vanno inclusi in una dieta onnivora o vegetariana sana: contengono infatti proteine, grassi e calcio, fondamentali anche per le gestanti. Ma, come abbiamo anticipato, durante i nove mesi della gravidanza occorre evitare alcuni tipi di latticini.
Formaggi a pasta dura e semidura come il caciocavallo e quelli che vanno incontro a cottura sono invece consentiti.
In gravidanza è invece bene non consumare:
- latte non pastorizzato e prodotti derivati,
- formaggi molli maturati con le muffe, come il brie e il Camembert,
- formaggi erborinati (per esempio Roquefort e Gorgonzola),
- formaggi molli come le tome e i tomini freschi.
Ma qual è il rischio? Approfondiamo questo punto. Come riporta Il Fatto Alimentare, questi alimenti possono causare la listeriosi, un’infezione provocata dal batterio Listeria monocytogenes molto pericolosa in gravidanza.
Se una donna incinta contrae listeriosi rischia infatti un aborto spontaneo o un parto prematuro. L’infezione, se non curata, può addirittura evolvere in meningite o infezioni ematiche letali. A rendere più difficile la diagnosi tempestiva è il fatto che i sintomi del disturbo sono molto simili a quelli influenzali: comprendono infatti febbre, dolori muscolari, brividi, nausea o diarrea.
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