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La mozzarella di bufala contiene lattosio? Sì, ma in quantità assai ridotte. La mozzarella di bufala non è il formaggio che contiene più lattosio. In essa sono presenti, infatti, tra 0,05 g e 0,3 grammi di lattosio per 100 grammi di prodotto. Possiamo anche dire che la mozzarella di bufala contiene meno lattosio della mozzarella vaccina.
La bufala campana Abbuffa, pur non essendo classificata come mozzarella senza lattosio, può essere consumata anche dagli intolleranti, in quantità contenute e si conferma, insieme agli altri formaggi dello shop online, una mozzarella di bufala con poco lattosio e altamente digeribile.
Abbiamo già parlato delle calorie della mozzarella di bufala, del colesterolo della mozzarella, delle sue proprietà antiossidanti e del fatto che la bufala fa bene alla salute. Non a caso si può mangiare la mozzarella in gravidanza e anche con il diabete.
Tra i prodotti caseari più apprezzati del Made in Italy, la bufala è un alimento ideale da un punto di vista nutrizionale secondo il Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop.
Pochi grassi, poco sale, ottimi valori nutrizionali e una composizione equilibrata! Scopriamo di più!
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Gli intolleranti al lattosio possono mangiare la mozzarella di bufala?
Sì, possono farlo, anche se prima di farlo è bene consultare il proprio medico di fiducia.
Quella della bufala è infatti una quantità di lattosio molto inferiore alle soglie di tolleranza minime registrate. Secondo i ricercatori, la maggior parte delle persone con diagnosi di intolleranza al lattosio o di malassorbimento dello zucchero possono tollerare 12 g di lattosio come singola dose, in particolare se assunti con altri cibi, con sintomi poco evidenti o assenti. La mozzarella di bufala potrebbe essere consumata anche da chi è intollerante al lattosio, quindi.
Molte persone intolleranti riescono a tollerare dosi giornaliere da 20 a 24 g di lattosio se distribuiti in tutta la giornata e consumati insieme ad altri alimenti.
Inoltre, alcuni ricercatori dell’Università di Napoli Federico II hanno individuato un peptide, chiamato MBCP, un frammento di amminoacidi che rigenera le cellule dell’epitelio intestinale, migliorandone l’attività generale. Il peptide MBPC viene prodotto dalla digestione della mozzarella di bufala.
Cos’è il lattosio? Perché è importante?
Chiariamo questo punto. Com’è noto, il lattosio è lo zucchero presente nel latte e costituisce il 98% degli zuccheri presenti in esso. Precisamente, il lattosio è un disaccaride o zucchero riducente (chimicamente destrogiro), prodotto dalla ghiandola mammaria dei mammiferi, la cui molecola è composta da due monosaccaridi. Queste sono la molecola D-galattosio e la D-glucosio, unite, tra di loro, da un legame glicosidico.
Perché il lattosio è importante? Perché costituisce il 5% del latte dei mammiferi (ovvero un litro di latte vaccino, in media, contiene circa 50 grammi di lattosio), con una diversa distribuzione e contributo calorico in base alle varie specie.
Il lattosio si può trovare, ovviamente, anche nei suoi derivati del latte, come formaggi a pasta molle e yogurt, prodotti a base di siero di latte, seppur in quantità minore, fino ad azzerarsi nei formaggi a pasta dura. Nel siero, il lattosio costituisce circa il 70% della massa secca.
Cos’è l’intolleranza al lattosio e cosa provoca?
L’intolleranza al lattosio è un disturbo nella digestione di questo zucchero provocato dalla carenza o assenza di lattasi, l’enzima che scinde il lattosio glucosio e galattosio, presente sul bordo delle cellule intestinali.
Come dicevamo, il lattosio è composto da due zuccheri semplici, ovvero glucosio e galattosio. In particolare, il glucosio è fondamentale per la produzione di energia, per il sistema nervoso e per la sintesi di proteine e il metabolismo dei lipidi. Il galattosio invece serve alla sintesi di polimeri complessi.
L’intolleranza al lattosio non si manifesta in un unico modo. Ne esistono diverse soglie, che variano da individuo ad individuo. Non è quindi necessario per tutti eliminare latte e derivati. Insieme al medico ogni soggetto intollerante potrà individuare la migliore dieta a seconda della propria soglia di tolleranza.
La digeribilità o meno del lattosio dipende anche dagli alimenti con cui il latte o i suoi derivati vengono accompagnati. Alcuni alimenti, come i carboidrati aumentano la velocità di transito e quindi aumentano l’incidenza dei sintomi e la loro gravità. Inoltre, il consumo di lattosio costantemente nel tempo, ne migliora la tollerabilità.
Come capire se si è intolleranti al lattosio?
Si può riconoscere l’intolleranza al lattosio se, una volta ingerito un formaggio, un latticino o una mozzarella si iniziano a manifestare alcuni sintomi. I sintomi dell’intolleranza al lattosio possono comprendere: astenia, coliche, crampi addominali, diarrea, diarrea gialla, dolore addominale, encopresi, flatulenze, gonfiore addominale, dimagrimento, meteorismo, nausea.
I sintomi dell’intolleranza al lattosio si accentuano mangiando cibi ricchi di lattosio, come il latte, mentre sono generalmente ben tollerate moderate quantità di yogurt e formaggi stagionati. Ciascuno può tenere sotto controllo i sintomi dell’intolleranza al lattosio attraverso un’accurata scelta dei cibi, che ne limiti l’assunzione.
Per avere conferma della diagnosi è bene sottoporsi al test di un medico specializzato.
La mozzarella di bufala è altamente digeribile? il suo profilo nutrizionale
Sì, la mozzarella di bufala ha un’alta digeribilità. Spesso addirittura, la mozzarella può presentare un contenuto di lattosio addirittura inferiore a quello di prodotti “ad alta digeribilità”. Lo confermano anche gli esperti!
«La digeribilità della mozzarella, sia di bufala che vaccina, è strettamente legata al processo produttivo della stessa e alla qualità del latte utilizzato. Serve latte di alta qualità con un ottimo contenuto proteico e lipidico, che non subisca alterazioni dovute al lungo trasporto e che venga lavorato solo con fermenti lattici vivi: ecco il “segreto” per produrre una mozzarella digeribile», sostiene la dottoressa Manuela Pastore, dietista di Humanitas.
Quanto al profilo nutrizionale del formaggio fresco, riprendiamo sempre le parole degli esperti.
«La Mozzarella di Bufala Campana è innanzitutto fonte di proteine ad elevato valore biologico, pari a 16, 5 g per 100 g di prodotto, a cui è associato anche un moderato apporto di grassi, 20 g. Il lattosio presente è molto basso, pari a 0,3%, contenuto che comunque non gli permette di affermare di essere lactose free. Fornisce poi un modesto apporto di calcio e fosforo oltre a vitamine sia idrosolubili come B1, B2, B6 e niacina che liposolubili come la vitamina E. Infine vanta di un basso contenuto di sodio rispetto alla mozzarella vaccina e ad altre tipologie di formaggio».

Per combattere l’intolleranza al lattosio vanno eliminati tutti i latticini?
«Nel caso dell’intolleranza al lattosio, non sempre è necessario eliminare il latte e tutti i suoi derivati. Dipende da caso a caso. Al di là dell’intolleranza specifica, ogni soggetto ha una risposta individuale» conferma la biologa nutrizionista Fabiola Menon.
Latte e derivati sono infatti alimenti fondamentali per una dieta corretta e salutare. Il Ministero della Salute consiglia ad adulti e bambini dai 9 anni in su di mangiarne 3 porzioni al giorno (una porzione equivale a 225 g) e apportano calcio, il cui consumo ha effetti benefici sulla salute delle ossa.
La diagnosi di intolleranza deve essere fatta da un medico e non deve essere mai un’autodiagnosi. È dannoso eliminare latte e derivati senza prove concrete.
Quali sono i formaggi e gli alimenti con meno lattosio?
Il lattosio non si trova soltanto nei formaggi, ma, in concentrazioni variabili, in tutti gli alimenti derivati dal latte o che lo contengono come ingrediente. Si può definire un alimento naturalmente privo di lattosio se non sono presenti ingredienti lattei al suo interno. Il lattosio è inoltre un additivo presente in diversi prodotti alimentari, farmaci e integratori. Si può trovare nei cereali, in alcuni prodotti da forno e dolci, nei sorbetti e persino in alcuni salumi.
Il latte vaccino contiene 4,5 grammi di lattosio ogni 100 grammi di prodotto, quantità che aumenta leggermente nel latte scremato (4,7 grammi/100 grammi di prodotto). Lo yogurt contiene lattosio in quantità leggermente inferiori, ma comunque consistenti, dato che i batteri lattici nello yogurt sono capaci di pre-digerire il lattosio.
Il lattosio è quasi assente nei formaggi più stagionati come il parmigiano, a causa dei batteri naturalmente presenti nel latte e nei derivati, che impiegano questo zucchero durante la stagionatura. Nei formaggi molto stagionati il lattosio contenuto è meno dello 0,5%
In una circolare circolare del Ministero della Salute del 2016, formaggi stagionati, come ad esempio il Grana Padano o il Parmigiano Reggiano, sono da considerarsi naturalmente privi di lattosio poiché il loro tenore di lattosio è inferiore allo 0.1%.

